Costruttori di Stelle

36 “Per me è un grande piacere essere qui stasera, perché, sono stato forse io che ho suggerito di fare questa mostra a Gigi Ri- gamonti, di cui, ho enorme stima. Si dice, a volte, che nel nome c’è il destino dell’uomo: Rigamonti. In questi quadri c’è sempre questo gioco dialettico, tra la riga che divide il quadro e il monte, che poi può assumere le forme più strane che si possono immaginare. Nel panorama della pittura contemporanea, credo che ci sia- no pochi esempi di una pittura così per- sonale, così autobiografica che allo stesso momento è anche universale. Perché, in fondo, la riga e i monti, sintetizzati, sono la conciliazione degli opposti. Questo gioco dialettico mi sembra molto interessante, tanto più che questa conciliazione degli opposti avviene a un livello artistico estre- mamente alto. Amo molto la pittura di Gigi Rigamonti, perché ha questo aspetto che talvolta è totalmente personale ma che è anche uni- versale. Vi lascerei guardare questi quadri, qui, adesso, perché valgono la pena di es- sere guardati e meditati, sono veramente un’espressione di un essere che ha in sé tutte le contraddizioni che abbiamo noi, che riesce a sublimarle nell’arte. Cosa ve- ramente molto rara, specialmente in un’e- poca, in un momento storico come quello attuale, dove, il pittore, fa parte di un siste- ma. I casi di artisti autentici come Gigi Ri- gamonti, che lavora da solo, con se stesso e per se stesso, è molto raro e qui abbiamo una testimonianza di altissima arte che fa anche pensare, meditare e gioire per la bellezza dell’opera. Grazie.” Arturo Schwarz Testo estratto dal video della presentazione della mostra La Semantica diventa arte. Milano, Giugno 2013. 40 41

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